Teatro

Luce del Rinascimento a Bolzano e Merano

Luce del Rinascimento a Bolzano e Merano

L'invenzione della luce nella pittura rinascimentale, con la nascita della prospettiva aerea dove in profondità il colore si schiarisce e diventa sempre più luminoso, nel rispetto dei naturali effetti atmosferici. Botticelli, Donatello, Tiziano, Bellini, ma anche Foppa, Bergognone, sono tra i protagonisti assoluti di una rivoluzione che condurrà l'arte italiana nel Cinquecento, di raggiungere il suo massimo splendore, tale da diffondersi in tutta Europa, nonostante le lacerazioni scaturite dalla Riforma protestante, la reazione della Controriforma cattolica, l'instabilità politica italiana, terra conquistata da eserciti stranieri.

La magnifica luce rinascimentale (di cui Caravaggio era maestro assoluto) rivive in uno spazio magico allestito al Centro Trevi di Bolzano, dove è in corso la mostra “La Luce del Rinascimento”.

La luce avvolge i quadri per capire alcuni degli aspetti cardine della cultura del massimo splendore dell'arte pittorica in Italia. L’ambientazione, la scelta delle opere, la guida a disposizione per la visita, permettono una visione dell’opera d’arte inedita, grazie all'apporto di un sistema di illuminazione sperimentale e innovativo. Il percorso inizia con l’invenzione del Rinascimento a Firenze, la sua diffusione nelle città padane e il trionfo della luce a Venezia. Firenze nel Quattrocento era il centro d'irradiazione del Rinascimento, sede dell'Umanesimo e dell'arte di Donatello. Brunelleschi, Donatello e Masaccio compiono una vera rivoluzione.

Di Donatello è esposta la “Madonna col Bambino”, una terracotta del 1430. Firenze possiede la magnificenza della corte medicea con Lorenzo il Magnifico e la pittura di Botticelli. La famiglia Medici è stato uno dei più alti esempi di mecenatismo privato rivolto alla fruizione pubblica. Il Botticelli è l'artista a più stretto contatto con l'ambiente mediceo Sensibile alla predicazione del Savonarola, l'artista continua a includere nei suoi dipinti la storia e il mito classico, i cui temi diventano messaggi morali.

Di questo artista sono esposti la “Storia di Virginia Romana”,del 1498, la narrazione ha una valenza simbolica che allude alla liceità della rivolta, contro la dittatura ai tempi del Savonarola, feroce critico nei confronti della politica fiorentina. Il “Gesù Redentore” del 1500 un'immagine pietistica, in cui il sangue e le piaghe alludono alla Passione, e corrispondevano al clima di religiosità ossessiva in una Firenze. A cinque secoli dalla sua morte, verrà allestita al museo Poldi Pezzoli di Milano una mostra a lui dedicata. La terza opera è il “Ritratto di Giuliano de' Medici” realizzato post mortem, considerato uno degli esempi più alti di ritratto "umanistico", in cui la stessa evidenza fisionomica è piegata alla creazione di un’immagine ricca di un'altera consapevolezza di sé. Un ritratto dell'uomo assassinato dalla congiura dei Pazzi, una famiglia che contendeva il potere con i Medici.

Le radici del naturalismo lombardo sono rappresentate da Vincenzo Foppa, il protagonista rinascimentale della Milano di Francesco Sforza, con il suo “Gesù Cristo crocifisso tra i due ladroni” del 1456, mentre di Ambrogio da Fossano, Bergognone , arriva la “Madonna del Latte” del 1485, dipinti significativo in relazione con il dato di realtà e di ricerca della verità, una caratteristica della pittura lombarda che proseguirà con Giovan Battista Moroni la riprova che la pittura bergamasca e bresciana era al primo posto per la ricerca del reale. Venezia rappresenta, invece, uno dei maggiori centri artistici dell’Occidente.

Un posto di rilevo lo ha Bellini con la sua “Madonna con Gesù Bambino” del 1470, e un pittore che godrà per tutta la sua vita della stima della Repubblica della Serenissima, Tiziano Vecellio, di cui si può ammirare “La Madonna con Gesù Bambino in un paesaggio”del 1510,dipinta quando era ancora presente l'influenza di Giorgione.

La seconda sezione denominata “Dal Rinascimento al Romanticismo. Le collezioni dell'Accademia Carrara”, conta 30 opere esposte al Kurhaus di Merano. Una selezione di maestri lombardi tra il '500 e l '800 da Lorenzo Lotto, il genio inquieto del Rinascimento, a Pelizza da Volpedo.

Centro Trevi, in via Cappuccini 28 Bolzano, fino al 9 maggio 2010, da martedì a domenica.16-21 www.provincia.bz.it/rinascimento

Kurhaus in corso Libertà 33 Merano. "Dal Rinascimento al Romanticismo. Le collezioni di Accademia Carrara”www.provincia.bz.it/accademiacarrara .